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Non andartene,
non lasciare
l’eclisse di te
nella mia stanza.
Mario Luzi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (sabato santo)
Mi lascio ispirare
Ieri ti ho sentito respirare a fatica, fino alla fine. Domani splenderai di luce viva. Ma oggi non ci sei.
Oggi tutto è fermo. Oggi tutto è vuoto.
Non c’è che questa assoluta impossibilità di espressione, questa lingua annodata, questo cuore attonito. Tutto ti cerca, nulla ti trova. In tutto ti cerco, in nulla ti trovo. Perché oggi non ci sei e io sono solo una bambina, la mia cognizione del tempo si sfrangia nella tua mancanza: manchi un giorno e per me è l’abbandono di una vita intera.
Ma sei andato via per tornare, dovrei saperlo. Dovrei ricordarlo. Dovrei portarlo nel cuore: sei andato via per tornare. Per dimostrare, tornando, l’assurda vertigine della tua assenza.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale vuoto offri oggi al Signore?
Quale parola risuona nello spazio vuoto che oggi ti è donato?
Cosa stai aspettando?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Aprile
2021
L’assurda vertigine della tua assenza
commento di sabato santo, a cura di Verena M.