Ph. by Maria Teresa Ambrosi on Flickr -
Non ho visto nessuno andare incontro a un calcio in faccia
con la tua calma e indifferenza, sembra quasi che ti piaccia.
Camminare nella pioggia ti fa sentire più importante,
perché stare male è più nobile per te.
Niccolò Fabi, Lasciarsi un giorno a Roma
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 20,17-28)
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà». Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Mi lascio ispirare
Sono stanco e stremato, Signore. La salita è impervia e a ogni curva la meta sembra farsi più lontana, farsi di nebbia, scomparire del tutto privando di ogni senso il mio cammino. Ogni passo mi avvicina al vuoto. Dai un senso a questo dolore, Signore. Dimmi che verrò ricompensato, che il mio cuore riceverà un riconoscimento, che dietro la collina verrò premiato. Dai un senso a questa tribolazione. Quando domani, coi piedi piagati e il cuore spezzato arriverò da te, offrimi di sederti accanto: il mio dolore mi avrà fatto grande abbastanza da starti accanto.
Ma invece tu sei venuto proprio per mostrare che si ama soltanto per amare, non c’è ragione altra. E non c’è premio, non c’è ricompensa perché l’amore segue soltanto la legge dell’amore, dello spreco, dell’offerta assoluta, svincolata da ogni attesa. Non c’è merito né colpa, non c’è premio né punizione: si ama per amare, semplicemente perché è per amare che siamo stati creati della tua stessa sostanza: puro amore.
E solo quando amiamo stiamo vivendo a pieno: a ben guardare siamo già qui, seduti accanto a te non perché ci hai innalzati alla tua altezza, ma perché tu sei sceso tra noi per raccontarci, con la tua vita e con la tua morte, la più grande delle storie d’amore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale salita oggi mi sembra impossibile da affrontare?
Per quale sofferenza sento di dover essere ricompensato?
In quale occasione ho sperimentato che l’amore è l’unica ragione?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Marzo
2021
A nessun pro
commento di Mt 20,17-28, a cura di Verena M.