Rupnik - Lecce -
Ogni tua parola è caduta esattamente dove era attesa da anni.
David Grossman
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 8,32-38)
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Mi lascio ispirare
Sono qui dinanzi a te, mio Signore e mio Dio; il nemico della vita mi ha tolto la parola, non riesco a comunicarmi. Tu ritorni e la tua presenza libera il mio io, tu sei l’altro in cui posso confidare, l’Amico che non sta li a giudicare. La folla dei miei pensieri è sconvolta… ancora una volta non credevo esistesse questo sollievo, ancora pensieri e sentimenti contrastanti che mi spingono a diffidare.
Ma tu, caparbio nella tua regale umiltà, percorri ogni zona della mia vita, mi insegni ad ascoltare, mi annunci che ogni giorno è nuovo e c’è una nuova occasione per ricominciare lì dove il mio piede si è fermato, il mio cuore si è indurito, la mia lingua è divenuta muta.
Le mie emozioni e i miei pensieri, la mia memoria si affaticano e tu, amico vero, ne senti lo sconforto, riconosci la sete della mia anima, che come terra riarsa al sole chiede di essere innaffiata e coltivata.
Tu stesso te ne occupi e mi chiami, lì dove ti riconosco come maestro e Signore, a fare come te e a domandarti questa salvezza anche per gli altri, che possano assieme a me ogni giorno, nuovamente e con altri ancora, viverla e condividerla.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali folle si sorprendono nel mio cuore?
Chi sono i farisei della mia quotidianità?
Come pregano i discepoli che mi porto dentro, secondo l’intenzione proposta da Gesù? Quali parole usano per esprimerla?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
7
Luglio
2020
Comunicarmi
commento di Mt 8,32-38, a cura di Mounira Abdelhamid Serra