Jacob Epstein, Giacobbe e l’angelo -
Toccare con il tatto, per esempio abbracciare e baciare i luoghi dove le persone camminano e siedono; sempre procurando di ricavarne frutto.
Ignazio di Loyola, Esercizi Spirituali
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,18-26)
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.
Mi lascio ispirare
Queste due donne oggi fanno un’esperienza eucaristica: ricevono il corpo di Cristo nelle loro mani.
Le modalità in cui si dà questa comunione sono diverse. La prima ì donna sfiora, più che il corpo, il vestito di Cristo, è forte la carica sacra della scena: il mantello è come i panni usati anticamente per presentare le offerte, o come i lini dell’altare… filtri di rispetto, riverenza che non tolgono forza alla salvezza che esce dal corpo e che arriva alla donna, sanandola.
Nel secondo caso è Cristo stesso che tocca, afferra il corpo apparentemente senza vita della ragazza per scuoterlo dal sonno. C’è qui tutta la forza del contatto fisico, come quando ricevendo l’eucarestia annullo ogni distanza da Dio divenendo una cosa sola con lui.
Afferrare e sfiorare, azioni quasi contrarie con lo stesso effetto: la salvezza. Oggi, allora, per me esprimo tempi esistenziali diversi: il tempo dello sfiorare, in cui solo la delicatezza, l’impercettibile carezza mi ricongiungono con Dio, e il tempo dell’afferrare, in cui solo un incontro corpo a corpo può rimettermi in vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi può salvare oggi, l’essere sfiorato o afferrato?
In che modo posso farmi strumento di salvezza sfiorando o afferrando altri?
Cosa può aiutarmi a vivere concretamente il contatto con Gesù?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
6
Luglio
2020
Toccare il Corpo
commento di Mt 9,18-26, a cura di Giuseppe Amalfa SJ