Debbie Smith, Wire(less) Connections, Israel Museum of Art, Jerusalem -
Il guaio è che gli esseri umani hanno una particolare abilità nello scegliere proprio le cose peggiori per loro.
J. K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 6,7-15)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Mi lascio ispirare
Una voglia matta di aver ragione. Perché noi abbiamo capito come va il mondo, possiamo spiegarlo molto bene. E quando non va come dovrebbe, sappiamo chiedere dettagliatamente, lungamente, tutto quello che dovrebbe cambiare. La preghiera come un appello al dio-cameriere che non dovrà mai mettere in discussione le ragioni del suo cliente raffinato. La beffa dello scoprire troppo tardi di aver chiesto male, di aver cercato ciò che non fa la differenza. Il peccato di scegliere la parte peggiore.
Gesù ci invita a camminare sul filo della fiducia. Dio è il padre che sa quello di cui abbiamo davvero bisogno: sospesi tra cielo e terra, camminare sul filo della fiducia in lui. Il suo regno non sarà contro nessuno ma potrà promuovere tutti.
Tra le richieste, appare centrale quella di essere aiutati a vivere la dinamica del perdono. Il perdono è come il pane di cui siamo tutti bisognosi. La grande tentazione di interrompere il flusso della misericordia. Come se l’indurimento del nostro cuore contro un altro potesse provocare il peggio per noi, l’impossibilità di esser perdonati.
Oltre il delirio dell’aver ragione, Gesù vive la follia del perdono dall’inizio alla fine. Sempre. Camminare sul filo del perdono, una via di liberazione per tutti i figli e le figlie di Dio.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che modo mi avvicino alla preghiera? In quale occasione mi sono fidato del Padre che sa quello di cui ho bisogno?
In cosa faccio fatica a perdonare gli altri? In cosa non riesco a chiedere perdono?
In che occasione l’esperienza del perdono ha fatto la differenza, nella mia vita?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Giugno
2020
Sul filo della fiducia
commento di Mt 6,7-15, a cura di Matteo Suffritti SJ