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Credete a chi cerca la verità, non credete a chi la trova.
André Gide
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,33-37)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re.In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di più viene dal Maligno». Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di più viene dal Maligno».
Mi lascio ispirare
Eliminare i giuramenti dalla nostra vita non è facile, perché molte volte questi derivano dalle nostre fragilità e dalle nostre debolezze. Infatti quando ci ritroviamo a ricorrere al giuramento il rapporto è già logorato e abbiamo bisogno di un appoggio – dell’altro o dall’alto.
Le parole di Gesù oggi sottolineano l’esigenza di totale lealtà e totale trasparenza.
È un’esigenza che va al cuore della questione: non basta non spergiurare, non si deve nemmeno giurare.
Gesù ci invita a parlare con la coscienza di dire la verità e in reciproca fiducia. Ecco quindi che da questo atteggiamento possono nascere comunità di trasparenza assoluta, di piena lealtà in cui il «sì, sì» diventi davvero un impegno.
Una trasparenza verso l’altro che garantisce che basta la mia parola per renderlo sicuro, una fiducia così illimitata che dà la certezza quando dico «sì» puoi contarci.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione il mio «sì» non è stato davvero pieno?
Quando mi è capitato di mentire perché sentivo la necessità di difendermi?
In quale relazione riconosco la trasparenza del «sì, sì»?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Giugno
2020
Dell’altro o dall’alto
commento di Mt 5,33-37, a cura di Domenico Pugliese