Ph. Late afernoon II, Marketa on Flickr -
La terra è quindi l’annuncio e la strada che conduce a Dio.
Fabrice Hadjadj
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 28,8-15)
In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.
Mi lascio ispirare
Anche oggi tutto ha inizio da un incontro e da questo saluto: «Salute a voi!», in greco kaírete, lo stesso verbo con il quale l’angelo saluta la Vergine. Non è dunque un semplice saluto, ma un più profondo «rallegratevi», «siate nella gioia».
Le donne sono giustamente impaurite, ma Gesù le invita ad abbandonare ogni timore. È un invito rivolto oggi anche a noi. «Non temete»: siamo invitati ad abbandonare e consegnare a Lui ogni nostra paura.
Oggi sembra difficile parlare di gioia… ma forse il Signore ci chiede proprio questo. Assumere il suo stile e portarlo nel mondo: l’annuncio oggi può essere un sorriso, una chiamata, un gesto. Sicuramente da oggi non finiranno le difficoltà , gli ostacoli, la fatica e la sofferenza, ma nulla può portarci via la gioia, perché ormai sappiamo che tutto concorre a costruire il Regno.
La gioia annuncia e custodisce la speranza. Oggi chiediamo la grazia di accogliere in modo nuovo la gioia della Pasqua e di testimoniarla attraverso una vita in cui tutto diventa Vangelo, cioè una bella e gioiosa notizia.
«Salute a voi!» non è solo quindi un augurio: Gesù dona quello che annuncia – ed è questa la prima parola, il primo dono della Resurrezione.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In cosa hai più bisogno di un annuncio di vita nuova?
Dove puoi portare gioia, in questi giorni?
Quale tua fatica offri perché concorra a costruire il Regno?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Aprile
2020
Siate nella gioia!
commento di Mt 28,8-15, a cura di Domenico Pugliese