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Ogni male è un bene quando serve,
ho imparato anche a incassare bene.
Forse un giorno diventerò padre
e gli dirò di cambiare le stelle
e gli dirò che un cazzotto fa male
e che una parola a volte ti uccide
e quando sulla schiena hai cicatrici
è lì che ci attacchi le ali.
Ermal Meta
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 7, 7-12)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».
Mi lascio ispirare
Ho chiesto un doppio cheeseburger con patatine fritte e mi è stata data una fiorentina con insalata; ho cercato un amplesso e ho trovato una condivisione di vita; ho cercato una spalla su cui piangere e ho trovato una comunità con cui pregare; ho bussato alla porta di casa e mi è stata aperta la porta di una famiglia.
Il Signore fa sempre così, distingue lo scopo immediato dal fine ultimo: noi guardiamo allo scopo, Lui al fine.
A volte capita però di sentire proprio il bisogno di un cheeseburger, di un amplesso, di una spalla su cui piangere, di una casa; allora non è facile per noi comprendere come il Signore ci stia aiutando, come ci stia ascoltando. Ed è qui che va compreso il tempo e la percezione di esso che muta, dalla prima alla seconda persona, perchè il mio tempo non è il tuo tempo.
La terza persona è la chiave: tra il “chiedi e ti sarà dato” c’è tutto lo spazio della fiducia, tutto il tempo in cui fare quello che vorremmo fosse fatto a noi, gratuitamente. La terza persona è lo Spirito Santo che copre ogni nostro bisogno prima ancora che ci sia data la conoscenza di cosa abbiamo bisogno.
Chiediamo, cerchiamo, bussiamo e, fatto tutto ciò, gustiamo la leggerezza del tempo dell’attesa, pieno già del dono di ciò che non abbiamo chiesto.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale scopo voglio raggiungere? Per realizzare quale fine ultimo?
Cosa ho chiesto con fiducia?
Come impiego il tempo dell’attesa e quali doni sto ricevendo nel frattempo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
5
Marzo
2020
Il dono di ciò che non abbiamo chiesto
commento di Mt 7, 7-12, a cura di Mounira Abdelhamid Serra