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Il Signore Gesù ha portato ogni novità portando se stesso.
Ireneo di Lione
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 1, 29-34)
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Mi lascio ispirare
Giovanni vede e dice. Intravede in quell’uomo una novità, la novità. È un modo nuovo di agire, di donare fiducia, di portare speranza. E molla definitivamente le sue convinzioni. Lascia fare, lascia andare.
Ogni attesa cede il passo alla sorpresa, non vive di pretesa. Lì, in quel trentenne di un piccolo paese di una regione non particolarmente determinante per le sorti dell’umanità, riparte la storia di ognuno. Riparte nel silenzio del gesto di quell’uomo, riparte nella concretezza di un tempo e di uno spazio.
Riparte senza sovrastare, senza invadere, senza imporre nulla: riparte da un esempio, da un incontro. Ed in quel gesto, in quello stile intravediamo quel qualcosa di più che ci lascia stupefatti, meravigliati, felici. In quell’uomo s’intravede sorgente di vita riconciliata, pacifica, autentica. È la sua, è la nostra.
“Toglie il peccato del mondo”: se ne fa carico; se ogni nostro bersaglio fallito ci appesantisce, ci isola, ci fa vivere male, isolati, Lui viene a starci accanto, non ci toglie la responsabilità, ma ci dona la percezione (attraverso i sentimenti del cuore, la presenza di persone vicine, la meraviglia della natura e del mondo) che non siamo soli. C’è sempre una sorgente di vita per noi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali convinzioni su di te, sulla vita, non sei disposto/a a mettere in discussione?
La novità ti fa paura o ti attrae?
Ti lasci “voler bene”, attraverso persone, desideri, situazioni, possibilità?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Gennaio
2020
Da qui!
commento di Gv 1, 29-34, a cura di Loris Piorar SJ