Ph. Elvis Spadoni, Dove scorre latte e miele -
Dio è vicino a te, è in te, è dentro di te.
Secondo me, Lucillo, in noi dimora uno spirito sacro…
Seneca, Lettere a Lucillo
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 21, 29-33)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
Mi lascio ispirare
La storia di salvezza che ci coinvolge, quella che spinge nella direzione della venuta del figlio e che vede la distruzione di tutto ciò che non è eterno, è annunciata da un unico segno, che è ciò che accade da quando Dio ha creato l’uomo, e che continua ad accadere: il male che veniamo lasciati liberi di compiere e il modo “di Dio” di salvare noi accusati (dalla nostra stessa coscienza). Un modo che consiste nel concepire un difensore sapiente, che ci permetterà di accoglierci integralmente, anche nella nostra debolezza, e di essere finalmente pacificati e riconciliati, in una condizione interiore in cui davvero Dio regna.
Le gemme che annunciano la vicinanza del regno sono i primi palpiti di commozione verso la propria storia ferita, verso le proprie fragilità e il proprio peccato. I primi segnali che annunciano la riconciliazione con se stessi, le prime doglie che precedono la venuta del figlio nel cuore di un’umanità che continuamente si inquisisce e si disprezza.
Come un padre intenerito di fronte alla debolezza che ci fa vergognare, Dio ci offre la grazia di apprezzare le gemme ben prima di immergerci nella pienezza dell’estate. Allora, come una donna che per la prima volta si sente madre perchè sente un movimento nella sua pancia, sapremo che è iniziata una trasformazione tutta interiore della nostra vita, che avviene da sempre in chi l’accoglie e che sempre avverrà. E che è l’unico vero segno della vicinanza di Dio, del suo desiderio inarrestabile per l’uomo. L’unico segno che non passerà mai.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale delle mie vergogne offro al Signore, oggi?
Cosa provo di fronte alla mia debolezza?
Cosa prova Dio di fronte alla mia debolezza?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
29
Novembre
2019
Il regno è vicino
commento di Lc 21, 29-33, a cura di Elena Benini