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Noi siamo responsabili anche per gli altri.
Ignazio Silone
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 12,39-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Mi lascio ispirare
Pietro prova a scansare la propria responsabilità, come lui anche noi forse talvolta proviamo a farlo. Come sempre, Gesù fa riferimento alle cose ultime, la venuta del Regno, per far riflettere i propri discepoli sul loro oggi. Proviamoci anche noi.
Fermandoci un attimo, non possiamo negare che anche noi abbiamo delle responsabilità verso qualcuno o qualcosa. il Signore ci ha già affidato la sua “casa”, la società, il nostro compagno, i nostri amici, la famiglia, ecc.
Di tutto questo possiamo disporre come se fossimo i padroni, servendocene, oppure, essendo amministratori, servendolo.
Rimanere amministratori significa dunque mantenere fede alla missione e alla responsabilità di servizio che ci è stata affidata (perché non poteva essere data a nessun’altro!).
Il servizio si fa dunque strada per la relazione con Dio-che-viene e con la verità di noi stessi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Verso chi o cosa senti di avere responsabilità?
Come vivi questa responsabilità?
Chi ai tuoi occhi è “un amministratore fidato e prudente”?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Ottobre
2019
Mantenere fede alla missione
commento di Lc 12,39-48, a cura di Matteo Palma