Ph. Alasdair Elmes -
Balla come se nessuno stesse guardando,
ama come se nessuno ti avesse mai ferito,
canta come se nessuno stesse ascoltando,
vivi come se il paradiso fosse sulla terra.
William W. Purkey
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 5,33-39)
In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!». Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno». Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».
Mi lascio ispirare
Il tempo delle nozze. Cosa mi suscita una festa di nozze? Varie sensazioni mi possono abitare: l’allegria della festa, il gioco di sguardi tra lo sposo e la sposa, qualcosa che desidero anche per la mia vita, la presenza di persone care che allietano il banchetto.
Gesù vuole ricreare questa varietà di stati d’animo in chi gli pone la domanda sul digiuno. Non dà una risposta semplice e da manuale. Mi dice piuttosto, “In che tempo ti trovi?”. È quello che stabilirà l’opportunità o meno del digiunare. Sarà allora importante guardarmi attorno, relazionarmi con gli altri per capire se è tempo di celebrare o di digiunare. Gesù mi chiama a un ascolto empatico, solidale, che possa essere la legge che regola i miei appetiti, per gioire con chi è nella festa e fare penitenza con chi è nel lutto.
Il fermento del nuovo. Attorno all’idea del banchetto nuziale ruotano anche le parabole del vestito e del vino. La festa va arricchita dall’abito giusto e dal vino che rallegra il cuore. Per accogliere il fermento del vino nuovo non posso pensare di usare degli otri vecchi: la forza del nuovo spacca il vecchio e entrambi si perderebbero. Non si tratta di un conflitto tra generazioni, tra i vecchi e i giovani; è piuttosto il saper riconoscere quando ciò che è nuovo ha bisogno anche della sua “aria”, del suo contesto per esprimersi con tutta la sua forza. Quando la vita di una coppia di giovani sposi è continuamente invasa dalla presenza dei genitori è come se alle loro ali fossero attaccati dei pesi che gli impediscono di volare; ciò non toglie che avranno bisogno anche dell’esperienza dei genitori per spiccare il primo volo e raggiungere quelle brezze che li faranno planare.
Tra vecchio e nuovo non è questione di conflitti ma di dialoghi e spazi sapientemente intrecciati.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa nella mia vita ha il gusto delle nozze?
C’è qualcosa che sento fermentare dentro di me?
Come vivo la presenza del vecchio e del nuovo in ciò che mi circonda?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
6
Settembre
2019
Festa di nozze!
commento di Lc 5,33-39, a cura di Giuseppe Amalfa SJ