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Amarti mi consola,
mi dà allegria.
Che vuoi farci? è la vita,
è la vita, la mia.
G. L. Ferretti
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 18,15-20)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Mi lascio ispirare
Nell’ampiezza dell’amore del Signore riscopro la dimensione comunitaria della fede. Come posso tenerla rinchiusa, sotterrata nel cuore? Se Dio è amore, di certo questo amore andrà cercando un fratello su cui riversarsi in mille forme. E il mio vivere con l’altro, non scontatamente sereno, mai banalmente semplice, diventa una sfida d’amore. Riuscire ad amarlo nel servizio, a servirlo nell’amore diventa l’attuazione del progetto che Dio ha per me.
La mia identità allora viene definita dall’amore: da quello del Signore, che mi ha messo al mondo; da quello che ricevo dalle persone che mi sono state poste accanto; da quello che dono, che mi rende umana – perché anche il mio Dio con amore e per amore si è fatto uomo per amarmi di più, per amarmi meglio.
Con l’altro e per l’altro mi metto in cammino, allora, perché è nelle relazioni d’amore che intesso che trovo davvero il Signore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione una correzione fraterna mi ha ricondotto all’amore del Signore?
In che modo sto accanto alle persone che amo?
Per quale dono d’amore oggi ringrazio il Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Agosto
2019
Una sfida d’amore
commento di Mt 18,15-20, a cura di Verena M.