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Bisogna combatterle come le pulci, le tante piccole preoccupazioni per il futuro che divorano le nostre migliori forze creative.
Etty Hillesum
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 20,20-28)
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Mi lascio ispirare
Gesù mentre sale a Gerusalemme mette in guardia i suoi discepoli, non sarà una Pasqua come le altre, durante la salita verso la città Santa il Signore preannuncia la sua passione morte e resurrezione. La scena narrata oggi è la risposta diretta a tale condivisione del Maestro.
In questo clima di smarrimento e timore la madre di Giacomo e Giovanni dà voce al desiderio che abita nel cuore dei discepoli (l’indignazione degli altri dieci mostra la loro pre-occupazione!): avere oggi la sicurezza che nel futuro tutto andrà per il meglio.
La risposta del Signore è straordinaria e nel rassicurarli, anche loro faranno parte di quella storia di morte e resurrezione, fornisce anche l’indicazione concreta del come entrare nella vita per sempre.
Contro ogni ansia e pre-occupazione Gesù ci invita a vivere questa nostra giornata al servizio dei fratelli e delle sorelle che troveremo sul nostro cammino, perché come noi ci metteremo al servizio dei fratelli e sorelle, così il Signore stesso si metterà al nostro servizio e si occuperà del nostro presente e dell’avvenire.
Contro la tentazione di farsi ingoiare dalla paura di un futuro tenebroso, possiamo chiedere al Signore la gioia di vivere il nostro quotidiano donando la nostra vita con generosità e coraggio.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali pre-occupazioni oggi m’impediscono di occuparmi della vita che il Signore mette nelle mie mani? Dai un nome e consegna queste pre-occupazioni al Signore.
In che luogo della tua vita chiedi al Signore di poter vivere una risurrezione?
Quale morte, quale fine hai vissuto da poco e vuoi affidare al Signore, perché la trasformi in seme di vita nuova?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Luglio
2019
Al servizio del presente
commento di Mt 20,20-28, a cura di Narciso Sunda SJ