Ph. gruppo EVO 2016/2017 -
“Camminare” è stata la prima parola che il Signore ci ha proposto:
camminare, e poi costruire e confessare.
Papa Francesco
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 11,20-24)
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».
Mi lascio ispirare
Gesù fa un paragone tra due città straniere e pagane, Tiro e Sidone, e due città, Betsaida e Corazin, che invece appartengono al territorio del popolo eletto.
Un primo punto di rivelazione: nel giorno del giudizio non saranno contemplati confini geografico-socio-politico-religiosi, perché l’umanità è un’unica fratellanza creata da un unico Padre. Tutti i popoli convergeranno verso la Gerusalemme celeste, attratti e guidati dall’unico Pastore. Quello che fa la differenza è quanto si è disposti a camminare. Non si segue Gesù perché si fa parte di un popolo o di una tradizione cristiani, si segue Gesù se effettivamente si cammina dietro a Lui.
Ma c’è di più. In ogni epoca, ad ogni epoca, vengono donati dei mezzi e dei segni che aiutano a camminare, a migliorarsi a conoscere il Creatore: ad ogni epoca, senza eccezione, anche alla nostra, secondo la necessità e la misura che il Signore conosce. Inutile fare paragoni tra epoche diverse secondo le miopi visioni umane. Sidone e Tiro non hanno goduto della presenza fisica di Gesù, fonte della massima rivelazione di Dio, eppure Betsaida e Corazin, che invece hanno visto la presenza e l’azione di Gesù, non lo accolgono.
Alla nostra epoca vengono donati continuamente motivi, segni, inviti a seguire Gesù. È la vita stessa, la storia stessa, sono le culture diverse a farci questo dono. Ciò che dobbiamo fare è imparare a discernere questi segni di presenza e di manifestazione, ad approfittarne e a convertirci. Spesso, invece, facciamo i confronti con i tempi passati o ci sediamo sul nostro presunto sentirci a posto, o essere in regola.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale luogo della mia vita mi viene offerto il dono della manifestazione del Padre della vita?
Di fronte alla proposta del Vangelo e della Chiesa in che modo mi metto in cammino?
Con quali occhi guardo la mia vita, alla ricerca degli inviti divini?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Luglio
2019
C’è sempre un tempo per…
commento di Mt 11,20-24, a cura di Andrea Piccolo SJ