- ph. Martina Pampagnin
Arriva l’alba o forse no, a volte ciò che sembra alba non è. Ma so che so camminare dritto sull’acqua e su quello che non c’è.
Afterhours
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 6, 60-69)
In quel tempo, molti tra i discepoli di Gesù, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?». Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio». Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Mi lascio ispirare
Anche noi come i discepoli siamo ragazzi di pancia, a volte reagiamo agli eventi spinti dall’impatto emotivo che le cose hanno su di noi e facciamo grandi programmi con alti propositi. Anche noi ci lasciamo affascinare dalle parole di Gesù e ci diciamo che lo seguiremo ovunque, ma poi quando si tratta di tradurre il tutto in azione, cominciamo ad avere delle riserve.
Ma è così: non è facile essere coerenti al Vangelo e nel quotidiano amare il prossimo come se stessi (riusciamo ad amare davvero noi stessi, poi?), amare gli amici e soprattutto i nemici, prendere la croce vivendo divisioni o essere pacificati sempre con gli altri, credere che Gesù ci abbia potuto amare a tal punto da perdonare ogni nostra colpa e salire sul legno della croce! Eppure esiste un amore per noi tanto illogico.
Pietro sa bene che nelle dinamiche del quotidiano è complicato allontanarci da ciò che sembra darci stabilità, che magari ci rende infelici o sciapi ma almeno è sicuro; è difficile allontanarci dai legami insani e dalle comodità, ma se non crediamo in questo amore così illogico di Gesù, se non crediamo nella misericordia che ha avuto per noi, se non viviamo lo sforzo di staccarci dal nostro voler morire sani e salvi, “da chi andremo?”, dice Pietro.
Che senso ha la nostra vita, se non spendiamo ogni giorno nello sforzo di operare la giustizia, così come l’abbiamo ricevuta da Gesù? Perché vivere, se non siamo capaci di credere alla resurrezione senza resistenze e donarci agli altri senza trattenere niente?
L’osservazione di Pietro ci dà speranza e ci invita a vivere lo sforzo nella quotidianità, nonostante tutte le contrarietà, perché è con Gesù che troviamo il nostro posto nel mondo. Se non crediamo nel dono totale d’amore, non ci resta nulla. È un linguaggio rude alle nostre orecchie, ma è il motore del nostro agire. Ci sconvolge, ma dà senso al nostro lottare ogni giorno per il bene.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali sono gli attaccamenti che mi impediscono di credere al Vangelo?
Che gusto ha nella mia quotidianità l’amore infinito del Signore?
Mi immergo nel quotidiano: sono pronto a seguire Gesù?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Maggio
2019
Arriva l’alba
commento di Gv 6, 60-69, a cura di Ilaria De Lillo