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Non credere a chi tinge tutto di buio pesto e
di sangue. […]
Sentiamo ancora.
Siamo ancora capaci di amare qualcosa.
[…]
C’è splendore in ogni cosa. […]
C’è splendore. Non avere paura.
Ciao faccia bella,
gioia più grande.
Il tuo destino è l’amore.
Sempre. Nient’altro.
Mariangela Gualtieri
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 8, 51-59)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte». Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “E’ nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò». Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Mi lascio ispirare
Accettare che un giorno saremo anziani con tanti acciacchi, con le rughe a rovinare il volto e appuntamenti fissi dal dottore è faticoso, meglio cercare antidoti alla morte. Ma, oltre a un tempo biologico, che inesorabilmente scorre con il suo angosciante tic tac, c’è un tempo della vita che non si esaurisce mai, quello dell’anima; è quello che fa battere il cuore e dà un senso a questo battito.
Per vivere ogni giorno in questa dolcissima eternità, Gesù ci dice di osservare la sua parola. Non si tratta di una parola giudicante che porta in sé doveri, leggi, manie di perfezionismo e valutazioni sull’essere degni o all’altezza come pensano i Giudei. È una parola universale che raggiunge tutti senza alcuna esclusione, e nonostante la sua potenza, è semplicissima: ama.
Se amo, sono libero dalle mie paure e dai miei schemi; se amo, mi difendo dal vedere il quotidiano come monotono e angosciante; se amo, sono capace di scacciare ragionamenti su giudizi e pregiudizi che mi precludono relazioni vere e profonde. Per farlo davvero, però, devo sentire su di me che l’amore non lo creo da un’intenzione, ma è un dono da sempre e nasce dalla relazione per eccellenza, proprio quella generata dall’amore di Dio Padre per me figlio.
Vivendo di questo amore sacro ed eterno, sono in grado allora anche io di darlo agli altri e, mentre mi dono, ricevo, vivo la bellezza dell’eternità. Esco dalla morte ed entro nell’eternità così: amando.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa faccio per vivere l’eternità?
In che modo posso rispondere all’invito all’amore a cui il Signore mi chiama?
In che luogo della mia vita posso riconoscere l’amore di Dio per me come dono da sempre e per sempre?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Aprile
2019
Semplicemente… ama!
commento di Gv 8, 51-59, a cura di Ilaria De Lillo