Un giorno qualunque li ricorderai,
amore che fuggi da me tornerai,
un giorno qualunque li ricorderai,
amore che fuggi da me tornerai.
Fabrizio De André
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 17,26-37)
Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata”. Allora gli chiesero: “Dove, Signore?”. Ed egli disse loro: “Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi”.
Mi lascio ispirare
Oggi con parole a tinte forti si va dritti al nocciolo delle questioni, perché il tempo stringe e certe questioni sono vitali, vanno affrontate subito, ora.
Gesù ha a cuore il senso di quello che facciamo tutti i giorni, il senso delle piccole, quotidiane, ripetitive e (a volte) noiose azioni alle quali ci siamo assuefatti. Quanti verbi che indicano azioni quotidiane! Un trionfo. Ma che senso hanno queste azioni, se dopo averle ripetute tante volte finiranno? Perché compierle, se un giorno arriveranno gli avvoltoi e le svuoteranno come carcasse di animali morti?
Gesù tocca un punto per noi doloroso: l’inconsistenza delle cose, la debolezza che ci attraversa perché siamo esseri creati. Ma perché Gesù ci parla della fine delle cose, delle nostre cose, se abbiamo solo queste? Sembra sadico, Gesù: mette il dito nella piaga e cosa fa, se la ride?
No, anzi. Questa situazione la conosce anche lui, perché l’ha vissuta fino in fondo egli stesso, facendosi uomo. Nelle azioni quotidiane può esserci “di più” di quello che si vede: è quel “di più” che possiamo metterci (o non metterci) noi.
Quel “di più” è senso, donazione, amore, presenza, solidarietà, lotta, sorriso, benevolenza, generosità.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali momenti di difficoltà hai sentito la vicinanza del Signore?
In che luogo della tua vita senti di aver bisogno delle parole forti di Gesù?
Su cosa scegli di scommettere il tuo "di più", oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Novembre
2018
La nostra azione quotidiana
commento di Lc 17,26-37, a cura di Andrea Piccolo SJ