Che può fare una creatura che si sente tanto impotente
per corrispondere a tutto il tuo amor?
Può amar, sempre più amar, perché l'amore vince tutto
e chiedere a te che le doni il tuo amor.
Fiat, canto ACJ, da una preghiera di santa Raffaella Maria
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 18,1-5.10)
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
Mi lascio ispirare
Il mio cuore spaventato dubita della magnifica gratuità dell’amore e perde un battito nel chiedersi quanto grande è il suo posto nel cuore dell’altro, quanto grande il suo posto nel cuore di Dio – dunque nel regno dei cieli. “Chi è il più grande, il più importante? Chi merita dunque più amore?”
Ma la logica gratuita dell’amore non vive di competizione: nessuno deve correre più veloce per poter essere amato di più. Tra le braccia del Padre siamo tutti bambini e come tali, bisognosi di tutto, di tutto ci colma. Non c’è calcolo né possibilità di perdita o guadagno, c’è soltanto da chiedere la grazia di fidarsi e affidarsi come bambini alle sue mani ferme e amorevoli di Padre che ama.
E non c’è misura, nell’amore. Nessuno può essere più grande, siamo tutti figli amati e il Signore non sceglie chi amare di più.
Non si può amare di più, si può soltanto amare, amare, amare senza misura.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che luogo della mia vita ho più bisogno che il Signore mi conduca come un bambino?
Cosa mi impedisce di affidarmi e di fidarmi?
Quando ho corso per essere il primo, per essere amato di più?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Ottobre
2018
“Soltanto” amare
commento di Mt 18,1-5.10, a cura di Verena M.