Ascolterò il linguaggio della tua anima come la spiaggia ascolta la storia delle onde.
Khalil Gibran
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9, 18-26)
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.
Mi lascio ispirare
Risa, risa da ogni angolo della folla accorsa per vederti, per scoprire chi è l’uomo di cui tanto si parla. Folla che ride di te, Gesù, della tua immensa fiducia e dell’amore che riponi in noi, uomini prostrati ai tuoi piedi e donne incapaci di chiederti aiuto ad alta voce, ma sicuri che la vita passi per il tuo tocco. Come fai a sopportare le risa della folla e continuare a camminare senza paura, a testa alta, verso quella vita che aspetta di sbocciare di nuovo, di splendere come una stella nuova? Questo mi chiedo mentre ti guardo andare verso la bimba con gli occhi chiusi, a passo sicuro e volto alto. Hai occhi solo per lei, piccola creatura che dorme in attesa della vera vita. Ti guardo camminare umile e saldo e mi accorgo di non sentire più la folla. Non ci sono più le risa intorno a te, intorno a me che ti seguo silenziosa. O meglio: non le sento più. C’è solo il silenzio del tuo passo sicuro e il suono del tuo respiro. Calmo, come il mare al mattino presto. Forse è questo il suono che ha permesso a quell’uomo e a quella donna di trovarti tra la folla, di raggiungerti e di toccarti. Quel suono a portar vita a ciascuno di loro: il tuo respiro calmo, sicuro e costante, come le onde del mare calmo.
Ecco, Signore, questo ti chiedo: il tuo respiro sia la mia guida, il mio ritmo quando la folla ride così tanto da rischiare di non sentire altro.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale luogo della tua vita senti il respiro del Signore?
Quale folla che ride vorresti attraversare senza paura, con fede?
Quando hai visto il Signore camminare saldo e tranquillo tra la folla?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Luglio
2018
Come le onde del mare calmo
commento di Mt 9, 18-26, a cura di Martina Pampagnin