Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.
Enrico Berlinguer
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 10, 1-12)
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Mi lascio ispirare
Dio ci crea completi nelle nostre diversità, complementari e corrispondenti nelle differenze che insieme ci rendono sua immagine. Presi singolarmente difficilmente rispondiamo al disegno di Dio, è mandati a due a due che scopriamo di poter vivere a fondo i suoi progetti. Nella possibilità e nella necessità della relazione c’è dunque la chiave unica della fedeltà: fedeltà a noi stessi, all’altro, ma soprattutto al progetto di Dio.
Ripudiare la natura relazionale dell’uomo diventa dunque ripudiarne la più profonda identità, rinnegare la chiamata divina alla crescita comune, alla fertilità. E se è possibile riscoprirsi soli, addolorati, incompleti, lo è perché, con infinita libertà, l’uomo può scegliere la legge scritta per coloro i quali non hanno le forze di adempiere alla legge dell’amore.
Non soli, ma accompagnati: nel dolore, sorretti, nella gioia, promossi. La relazione amplifica il progetto d’amore che Dio ha per noi e lo rende possibile qui ed ora.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che relazione il Signore mi chiama a crescere, oggi?
Quando ho rinunciato alla relazione?
Per quale differenza oggi voglio ringraziare Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Maggio
2018
Insieme
commento di Mc 10, 1-12, a cura di Verena M.