«Al pane», disse Renzo, ad alta voce e ridendo, «ci ha pensato la provvidenza.»
Alessandro Manzoni
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 6,30-35)
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Mi lascio ispirare
Di fronte alla possibilità di vedere concretizzarsi un desiderio a lungo custodito, chi, come la folla attorno a Gesù, non chiederebbe un segno concreto, magari anche ben visibile, del suo accadere, per essere sicuro di potersi fidare? Come la folla, così noi ci imbattiamo in questo nostro limite, tanto umano, tanto sottile. Un limite che, di fatto, è un grande dono perché ci offre la possibilità di sbilanciarci verso il Signore, di fidarci di lui. Siamo chiamati a chiudere gli occhi, a fidarci di quel Signore che come pane si dona a noi giorno dopo giorno, rispondendo ai desideri custoditi nel nostro cuore, alla nostra fame, alla nostra sete con la semplicità del pane. E questa è la meraviglia di essere suoi figli: avere un padre che non si manifesta nell’eclatante, ma nel semplice e nel comune. Non nel grande, ma nelle briciole di pane che dissemina nella nostra vita e che lasciano il loro profumo tutto intorno, un padre sempre con noi, come pane sulla tavola.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Se guardi alla tua storia, dove trovi le briciole di pane del Signore per te?
Quand'è stata l'ultima volta che hai chiuso gli occhi e ti sei fidato del Signore?
Che desiderio porti nel cuore oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Maggio
2018
Briciole
commento di Gv 6,30-35, a cura di Martina Pampagnin