Il vento restituisce al cielo la sua luce. Forse è questa la sua prodezza più grande.
Fabrizio Caramagna
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 3,7-15)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
Mi lascio ispirare
Nell’esperienza umana il vento ti sorprende sempre: una sua folata arriva improvvisa, ora da un lato ora da un altro. Non sai da dove viene né dove continua la sua corsa. Ne cogli solo la presenza, testimoniata dal rumore e dai suoi effetti, come su un campo di spighe…
Se questo vale per le cose della terra, quanto più vale per le cose del cielo!
Gesù nell’incontro con Nicodemo ricorre all’immagine del vento per aiutarlo ad uscire dal suo modo ristretto di guardare la realtà e per condurlo al largo. A credere alle cose del cielo, appunto.
Nicodemo, come capire le parole che ti rivolge di Gesù? Hai colto che è un uomo particolare, che la sua presenza, la sua parola lasciano un effetto su di te, ma ancora ti chiedi da dove viene e dove va! Vorresti avere maggiore controllo su di Lui.
Gesù invece sembra dire: “La realtà che hai davanti agli occhi non è solo quella visibile, quella della terra: c’è anche quella del cielo. Sono io che te la mostro, sono io che la testimonio, io che sono disceso dal cielo! E così faranno tutti coloro che rinasceranno dall’alto. Vuoi credere? Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto, anche tu sei chiamato a nascere dall’alto, a nascere dallo Spirito e a riconoscere la realtà del cielo con i tuoi occhi! Se non avviene questo, non potrai vedere la gloria del Figlio dell’uomo che si manifesterà quando verrà innalzato sul legno della croce! Accogli me, la mia persona e allora tutto ti sarà chiaro. E avrai vita per sempre, quella vita che è nascosta in Dio”.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Guardando Gesù, cosa mi attira, cosa invece mi respinge?
Cosa mi ha attratto delle persone che mi sono sembrate “rinate dall’alto”?
Quale novità apporta Gesù al mio sguardo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Aprile
2018
Credere alle cose del cielo
commento di Gv 3,7-15, a cura di Lorena Armiento s.a.