La meditazione ignaziana
Mi preparo
Decido quanto tempo rimarrò in preghiera. Se posso, trovo una posizione comoda, che mi aiuti a rimanere fermo, concentrato.
Ascolto il mio respiro e lo faccio diventare regolare e ritmato. Libero la mente da pensieri, preoccupazioni e ansie lasciando fluire tutto quello che mi appare davanti, senza trattenere nulla.
Esprimo interiormente il mio desiderio di incontrare il Signore faccia a faccia. Mi lascio guardare con il suo sguardo d'amore.
Se possibile, faccio un segno della croce per indicare simbolicamente di essere pronto a entrare nello spazio sacro dell'incontro.
Leggo
Leggo il testo della Scrittura e mi lascio guidare dagli spunti dati. A partire da quel testo, provo a chiedere cosa mi sta a cuore in quel momento.
Immagino
Con l'immaginazione, guardo la scena descritta nel testo, i luoghi, i personaggi coinvolti. Ascolto cosa si dicono e come lo dicono. Una Parola che proviene fuori da me si intreccia con il mio vissuto, la mia storia, la mia vita.
Gusto
Mi fermo lì dove il mio cuore si sente più attratto. Può essere una sensazione buona oppure fastidiosa. Tutto il resto lo lascio cadere. Lo scopo della preghiera non è capire il brano, ma cogliere quello che il Signore vuole dirmi oggi, qui, adesso. Uso la memoria, l'intelletto e la volontà per cogliere quali frammenti del mio vissuto il testo sta andando a toccare.
Dialogo
Con il Signore parlo di ciò che sto contemplando nella preghiera. Gli confido dubbi, perplessità, angosce, oppure condivido la gioia e la pace che ho nel cuore.
Mi congedo
Recitando un "padre nostro", saluto il Signore e gli do appuntamento per il giorno dopo.
Rileggo
Uscito dalla preghiera, provo a guardare cosa è successo dentro di me. Quali pensieri e sentimenti mi hanno attraversato durante la preghiera, se mi hanno avvicinato a Dio oppure no.