Miserando atque eligendo.
Motto di Papa Francesco
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 3,13-19)
In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro; poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì.
Mi lascio ispirare
“Fa quello che vuole” chi non ha da render conto a nessuno, neanche ai dati di realtà. Chissà se anche nel greco del tempo di Marco questa espressione aveva la stessa sfumatura che nell’italiano corrente. Del resto questo è il Gesù che emerge dal racconto di Marco: imprevedibile, sconcertante, avaro di spiegazioni. Epperò anche affascinante e autorevole: gli riconosciamo una sapienza che ci supera e ci lascia senza parole.
“Sul monte” è la radice di questa sapienza. Sul monte ad ascoltare le parole del Padre. Sul monte Gesù sceglie e chiama i suoi, perché egli è sì unico, ma non solitario. Perché non manca la messe, né mai i poveri (di beni o di senno). Perché la vocazione e l’invio in missione sono destinati a rifrangersi, come la luce nel cristallo, di cristallo in cristallo. E ognuno è un cristallo. Contagio di misericordia.
Misericordia prima di tutto ricevuta. “Come possibile, io?” si sarà chiesto ciascuno di questi dodici, a cominciare da quell’impulsivo e pauroso scelto come prima pietra su cui posare le altre. E chissà se alla fine non sia stato questo il peccato fondamentale di quell’ultimo “che poi lo tradì”: l’oblio della misericordia ricevuta.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come percepisci ciò che il Signore vuole ("la sua volontà")? Ti inquieta o ti rasserena, la cerchi o la fuggi?
Gesù è chiamato e inviato dal Padre. A sua volta chiama e invia i 12. Attraverso tante generazioni, la chiamata giunge a te. Dove ti manda il Signore?
Quanta misericordia ricevi nella chiamata: proprio te, che sei così ... (come?), chiama il Signore! Fai memoria della misericordia ricevuta ieri od oggi!
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Gennaio
2018
Ognuno è un cristallo
commento di Mc 3,13-19, a cura di Marco Colò SJ