Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. C’era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. Gesù..
Mi lascio ispirare
Guarire è toccare con amore ciò che abbiamo precedentemente toccato con paura.
(Stephen Levine)
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. C’era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei libera dalla tua infermità», e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato». Il Signore replicò: «Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott’anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?». Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Lc 13, 10-17
Gesù è pronto a curare i nostri mali, in ogni luogo e in ogni tempo.
Possiamo anche aver aspettato diciotto anni, ma nel momento esatto in cui ci rivolgiamo a lui comincia il processo di guarigione. I primi effetti si palesano subito, ma è quando ricominciamo a glorificare Dio che, tornati alla ragione della nostra esistenza, possiamo affermare di aver cominciato a guarire.
Benché in quel momento stesse insegnando, Gesù si interrompe e tocca la donna per liberarla: viene in nostro soccorso rispondendo al nostro specifico bisogno, guarendo il nostro specifico male. Il nostro salvatore non è un medico superficiale e distratto che somministra rimedi generici: egli si avvicina ad ogni singola ferita, non all’idea astratta e lontana di un male imprecisato.
Il maestro della sinagoga si piega a toccare il corpo ammalato, se e quando è necessario per la liberazione.
Per Dio non c’è nulla di più importante del nostro ritorno a lui!
Il tocco di Cristo è il mezzo di ogni guarigione: le sue mani imposte sul nostro corpo curvo ci restituiscono la postura della dignità e così, liberati dalle nostre malattie, finalmente riusciamo a drizzarci, possiamo tenere alta la testa e cambiare prospettiva.
- Sono ricurvo su me stesso?
- Voglio essere guarito?
- Dove ho bisogno che Gesù mi tocchi, per guarire?
Rete Loyola Bologna
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Ottobre
2017
30/10 – Lasciati toccare!
commento di , a cura di Verena M.