Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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Acquisisci uno spirito pacifico e migliaia intorno a te si salveranno. (Serafino di Sarov) In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alc …
Mi lascio ispirare
Acquisisci uno spirito pacifico e migliaia intorno a te si salveranno.
(Serafino di Sarov)
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». (Lc 11,29-32)
Parole dure, quelle di Gesù per noi oggi. Sta guardando la generazione che ha di fronte. La giudica malvagia, ovvero compiacente nel fare del male. Senza speranza, senza appello. Rievoca la stessa situazione in cui si trovavano gli abitanti di Ninive, popolo pagano. Lo sguardo di Gesù coincide con lo sguardo attento di Dio che si accorge della malvagità e interviene non per distruggere, ma per salvare quel popolo che sembrava perduto. E la redenzione passa attraverso la predicazione svogliata di Giona. Eccolo il segno: un popolo malvagio, perduto agli occhi di Dio che viene risparmiato. E’ già successo con Ninive, succederà ancora con la generazione contemporanea di Gesù. E succederà nel futuro, con noi. E avverrà che i niniviti, proprio come ha fatto Giona con loro, si scaglieranno contro la nostra generazione, giudicandola indegna di salvezza, ma il Signore rimarrà fermo nella sua misericordia e perdonerà. Perché il nostro segno di salvezza è quel Figlio già stato donato in riscatto della nostra stessa vita. Un segno già dato, prima ancora che lo chiediamo. Sicché siamo già salvati, ma talvolta non ce ne accorgiamo e viviamo come non lo fossimo, pensando che la salvezza debba ancora venire e dobbiamo fare di tutto per meritarla. E’ così che rendiamo la vita impossibile a noi stessi e agli altri!
Provo a leggere la mia esistenza come una storia di salvezza.
- In quali situazioni mi è capitato di sentire quella pace interiore che mi fa capire di essere stato salvato?
- Come racconto la mia personale esperienza di salvezza a me stesso e agli altri?
- Quali sono i miei luoghi di conversione, dove la mia vita è cambiata?
Flavio E. Bottaro SJ
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Ottobre
2017
16/10 – Vivi e lascia vivere!
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)