Ma tra la partenza e il traguardo, nel mezzo, c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno,
e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire.
E costruire è sapere e potere rinunciare alla perfezione.
Niccolò Fabi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 9,51-56)
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mi lascio ispirare
L’incontro autentico con il Signore ci fa uscire sempre dalla mediocrità e dalla pigrizia. Il Suo tocco d’amore ci mette in moto e dà una nuova direzione alla nostra esistenza. Tuttavia la strada che porta a Gerusalemme è fatta di momenti di gioia e condivisione fraterna, così come di fatica e solitudine. Camminare non è vagare. Camminare è un’arte che richiede cura, impegno, attenzione ai dettagli e costanza. Decidere di partire e scegliere la meta non basta. Lo stile con cui camminiamo è importante, quanto tagliare il traguardo. È necessario infilare un passo dopo l’altro, proseguendo con il giusto ritmo. Bisogna rialzarsi, ogni volta che si inciampa. È importante non perdere di vista l’obiettivo, ma anche gustare il panorama. Lungo la strada possiamo incontrare dei pericoli ma anche dei fratelli. In entrambi i casi siamo chiamati ad essere vigili. La buona notizia è che non siamo soli in questo cammino. Il Signore ci accompagna e ci protegge, ci corregge e ci indica la via. Anche se dovessimo perderci nel nostro egoismo o nella nostra mancanza di fiducia, Lui non perderà noi. Se ci lasceremo plasmare, come un pezzo d’argilla nelle mani di un vasaio amorevole, la Sua opera in noi sarà apprezzata da tutte le nazioni. Chiediamo al Signore di seguire la Sua via e di farci via per chi incontriamo. Non con l’imposizione di chi cerca proseliti ma con la grazia di chi brilla di una luce riflessa… la Sua.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Ottobre
2017
Un passo dopo l’altro
commento di Lc 9,51-56, a cura di Rete Loyola (Bologna)