Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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Gesù continua questa creazione attraverso la sua Parola performatrice “Amore. Questa parola racchiude tutta la santità.” [S. Elisabetta della Trinità] Gv 8,51-59 In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mi …
Mi lascio ispirare
Gesù continua questa creazione attraverso la sua Parola performatrice
“Amore. Questa parola racchiude tutta la santità.” [S. Elisabetta della Trinità]
Gv 8,51-59
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte». Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “E’ nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò». Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Gesù parla del potere della Parola. Dio nel libro della Genesi crea attraverso la Parola. Gesù continua questa creazione attraverso la stessa Parola, che è performatrice, cioè attua nell’istante che viene detta. È una parola d’amore, che rigenera, guarisce dalle tante ferite della vita, che fa vibrare i cuori; è una parola non di giudizio, ma di amore, di quell’amore gratuito, senza doppi fini, disinteressato. È una parola che però chiede una risposta, uno schierarsi da che parte stare. Non è sufficiente ascoltarla e dire: “che belle parole!”. Proprio per questo è una parola esigente, nel senso che pretende una chiara presa di posizione, come vediamo nel brano di Giovanni. È una Parola che provoca: il bene nel seguirla, oppure il male nel rifiutarla. Ora che l’abbiamo ascoltata che fare, da che parte stiamo?
p. Claudio Zonta della comunità dei gesuiti di Scampia (NA)
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
5
Aprile
2017
06/04 #performance
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)