01/12 Mt 08,05-13 ABBRACCIO

Mi lascio ispirare

a cura dei Gesuiti Italiani

ABBRACCIO: l’avvento dell’altro che si fa incontro

«La nascita è un’attesa ma, contrariamente a ciò che si vorrebbe credere, l’attesa non è una parentesi: è una maniera di vivere…». Jean DEBRUYNE

Mt 8, 5-11

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».

Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».

Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

Guarire: il desiderio di ognuno di noi. Dall’autosufficienza che non porta a nulla, dal narcisismo che ci separa dagli altri, dallo scoraggiamento che ci rintana e non mi consente di osare.

Gesù viene a guarirci e per fare questo utilizza un’unica modalità: venire. Egli è colui che si avvicina alle malattie del nostro cuore, non le rifugge, le attraversa, in essa intravede la vita.

La medicina del nostro cuore è un incontro, il Suo incontro con noi, il nostro abbraccio.

Ogni abbraccio si fa in due: Lui ci abbraccia venendoci incontro , noi nella fiducia, come il centurione nel osare a stare davanti a Lui con le nostre grida del cuore.

Un incontro, un abbraccio definitivo, questo è Avvento

Rete Loyola (Bologna)