Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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GRANDEZZA: cosa serve per essere grande? E più ancora il “più” grande per sentirsi vivo e qualcuno? “La prova principale della vera grandezza di un uomo consiste nella percezione della propria piccolezza.” [sir Arthur Conan Doyle] Mc 9,30-37 In quel te …
Mi lascio ispirare
GRANDEZZA: cosa serve per essere grande? E più ancora il “più” grande per sentirsi vivo e qualcuno?
“La prova principale della vera grandezza di un uomo consiste nella percezione della propria piccolezza.” [sir Arthur Conan Doyle]
Mc 9,30-37
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
E’ difficile per noi, Signore, cambiare mentalità, come per i tuoi primi discepoli. Tu, lungo il cammino, cercavi di preparagli a quello che ti sarebbe capitato a Gerusalemme, e questo non come un destino già deciso da sempre, ma come qualcosa che non puoi non scegliere e volere per narrare il vero volto di Dio. Tu ci riveli il vero volto del Padre che ci ama non in forza della nostra risposta, ma gratuitamente e ci viene incontro facendosi carico del nostro eventuale rifiuto, anche quello più violento. Un amore che non si ferma neanche di fronte alla morte. Per noi è difficile accogliere questo Volto, abituati ad amare e a essere amati per quello che facciamo per gli altri I discepoli preferiscono tacere e parlare di quello che gli sta veramente a cuore: chi fra loro, fosse il più grande. Ci sorprendiamo Signore del tuo amore paziente verso di noi. Come per loro, ci chiami vicino a te e prendendo un bambino, un piccolo, un povero ce lo mostri e ci indichi come la vera grandezza non sia nell’innalzarsi mettendo i piedi sulle teste degli altri e schiacciandoli, ma scoprire la propria e altrui piccolezza amata da te che ti chini verso di noi.
Franco Annicchiarico sj, superiore della comunità dei Gesuiti di Bari
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Febbraio
2017
21/02 #grandezza
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)