Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo ()
a cura dei Gesuiti Italiani AT-TESA, non PRE-TESA: ogni incontro con Dio e l’altro si dà nella tortuosità di ogni giorno Capita il giorno in cui gli scenari crollano. Capita che un giorno, un giorno soltanto, il “perché” emerge, e tutto comincia in que …
Mi lascio ispirare
a cura dei Gesuiti Italiani
AT-TESA, non PRE-TESA:
ogni incontro con Dio e l’altro si dà nella tortuosità di ogni giorno
Capita il giorno in cui gli scenari crollano. Capita che un giorno, un giorno soltanto, il “perché” emerge, e tutto comincia in questa stanchezza tinta di stupore. “Comincia”, questo è l’importante. A. Camus
Lc 17, 20-25
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
Nel nostro cuore abita da sempre il desiderio di risolvere ogni situazione velocemente, chiaramente e senza troppe sofferenze. La vita c’insegna che non è così–
Spesso, o forse in particolare, anche nel nostro rapporto con Dio vogliamo una “soluzione” immediata, definita, segnata da una pienezza che non comporti dolore. é una nostra pre-tesa.
Gesù ci dice invece che ogni incontro definitivo con l’altro passa sempre attraverso la croce.
Per incontrare l’altro non puoi esimerti dal soffrire per lui, dal condividere con lui il tuo spazio nel tuo tempo.
La morte, ogni piccola morte quotidiana, è il canale da attraversare per vivere nella pienezza di ogni relazione.
Attenderlo e’ seguirlo sulla via di Gerusalemme, con le sue conseguenze, pretenderlo è scegliere un’altra strada.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
12
Novembre
2014
13/11 Lc 17,20-26 ATTESA
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)