Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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a cura dei Gesuiti Italiani SERVIRE: condividere nella semplicità e gratuità Prendi, Signore, e ricevi tutta la mia libertà, la mia memoria, la mia intelligenza e tutta la mia volontà, tutto ciò che ho e possiedo. Tu me lo hai dato. A te, …
Mi lascio ispirare
a cura dei Gesuiti Italiani
SERVIRE: condividere nella semplicità e gratuità
Prendi, Signore, e ricevi tutta la mia libertà,
la mia memoria, la mia intelligenza e tutta la mia volontà,
tutto ciò che ho e possiedo. Tu me lo hai dato.
A te, Signore, lo ridono, tutto è tuo, disponi secondo ogni tua volontà.
Dammi soltanto il tuo amore e la tua grazia: questo mi basta.
Ignazio di Loyola
Lc 17, 7-10
In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Siamo chiamati a servire, a mettere a disposizione agli altri i nostri talenti, i nostri sogni.
Chi ama, non tiene per sé quello che ha! Chi ama naturalmente condivide quello che ha ed è con gli altri il gusto di essere amati da Dio.
Un dono ricevuto che semplicemente si vuole condividere e ridonare. Amare è inutile.
L’inutilità è molto vicina alla semplicità: canali di passaggio di un amore ricevuto, non autori, bensì collaboratori.
L’inutilità è poi vicina alla gratuità: non agisci per il tuo interesse, ma per il bene dell’altro.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Novembre
2014
11/11 Lc 17,7-10 SERVIRE
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)