Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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RICONOSCERE: un incontro personale che apre alla sequela “Ciascuno diventa grande in rapporto alla sua attesa: uno diventa grande con l’attendere il possibile, un altro con l’attendere l’eterno, ma colui che attese l’impossibile divenne più grande di t …
Mi lascio ispirare
RICONOSCERE: un incontro personale che apre alla sequela
“Ciascuno diventa grande in rapporto alla sua attesa: uno diventa grande con l’attendere il possibile, un altro con l’attendere l’eterno, ma colui che attese l’impossibile divenne più grande di tutti”. [Søren Kierkegaard]
Mc 3, 7-12
In quel tempo, Gesù si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall’Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui. Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo. Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: “Tu sei il Figlio di Dio!”. Ma egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero.
Due cose colpiscono del testo di Marco che meditiamo oggi: gli spiriti immondi riconoscono Gesù come Figlio di Dio, mentre al contrario gli uomini faticano a farlo, ma Gesù non accetta questa loro testimonianza.
Il male non ha difficoltà a riconoscere il bene. Gesù però non vuole questa testimonianza perché non vuole conquistarci con parole persuasive, con riti miracolistici, per mezzo di fatti clamorosi o attraverso rivelazioni spettacolari e ambigue. Cristo vuole essere riconosciuto attraverso l’incontro personale, che apre alla sequela. Solo chi saprà seguirlo su questa strada fino alla fine, anche nello scandalo della croce, scoprirà la sua identità. Questo è il cammino che viene offerto anche a noi. Non fidiamoci di chi ci presenta un Gesù troppo facile, miracolistico, sentimentale.
p. Matteo Daniele sj della comunità dei Gesuiti della Chiesa Universiatria di S. Frediano in Pisa
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Gennaio
2017
19/01 #riconoscere
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)