Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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USCITA: i veri destinatari della Buona Notizia sono quelli che si mettono in movimento “Quando il mondo intero si preclude una via d’uscita, si irrigidisce, si fa tetro e fascia l’uomo come un carcere. La Parola abbatte questo carcere, eleva dalle tene …
Mi lascio ispirare
USCITA: i veri destinatari della Buona Notizia sono quelli che si mettono in movimento
“Quando il mondo intero si preclude una via d’uscita, si irrigidisce, si fa tetro e fascia l’uomo come un carcere. La Parola abbatte questo carcere, eleva dalle tenebre alla luce e fa manifesto ciò che era conchiuso. Essa rende capaci di mettere le cose in chiaro e di superare se stessi.”
[Romano Guardini]
Lc 7, 24-30
Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via.
Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro.
Dopo essersi rivelato come “Colui che viene” Gesù spiega alle folle il ruolo del precursore, del Battista, nel disegno di Dio. Egli è il profeta ultimo annunciato nell’A.T. da Ml 3,1, colui che conclude il tempo della promessa e sta sulla soglia del compimento. Accettare o rifiutare il suo messaggio di conversione significa inserirsi o meno nell’atto ultimo della storia della fede, cioè in quella lunga storia d’amore tra Dio e l’uomo cominciata con Abramo e conclusasi con il Battista. Con lui il tempo dell’attesa finisce perché è proprio Dio che, nel Figlio, rivelerà il suo volto all’umanità. Gli interlocutori di Gesù sono quelli che sono andati a vedere il Battista nel deserto, come a dire che i veri destinatari sono quelli che si mettono in movimento, che partono piuttosto che rimanere fermi criticando o snobbando quelli che sono i segni dei tempi.
Il Signore ci invita ad andare nel deserto, a compiere l’esodo definitivo che condurrà alla salvezza eterna. Chiediamo al Signore la grazia di non rimanere statici, fermi nei nostri pregiudizi ma mettiamoci in cammino deponendo le nostre resistenze per lasciarci coinvolgere dal desiderio di Dio, ovvero l’amore per l’umanità intera.
p. Mariano Iacobellis sj
della comunità dei Gesuiti della Cappella dell’Unibversità La Sapienza di Roma
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Dicembre
2016
15/12 #uscita
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)