Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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COMPITO: essere sempre quel dito che indica il Signore nella vita di ogni giorno “Vivere pienamente, verso l’esterno come verso l’interno, non sacrificare nulla della realtà esterna a beneficio di quella interna, e viceversa: considera tutto ciò come u …
Mi lascio ispirare
COMPITO: essere sempre quel dito che indica il Signore nella vita di ogni giorno
“Vivere pienamente, verso l’esterno come verso l’interno, non sacrificare nulla della realtà esterna a beneficio di quella interna, e viceversa: considera tutto ciò come un bel compito per te stessa.” [Etty Hillesum]
Mt 17, 10-13
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Poco prima, Gesù sul monte si è trasformato con un volto radioso come il sole, conversando con Mosè ed Elia. Ora, la domanda dei discepoli verte sul protagonista più importante della visione avuta, Elia, e sul suo ritorno. Già, ma prima di chi e di cosa? Secondo Ml 3,23-24, tale ritorno sarebbe avvenuto prima del giudizio finale. Gesù dice che Elia è già venuto attraverso il Battista, che ha fatto la fine che toccherà anche a lui nella sua Pasqua di morte e resurrezione. Noi aspettiamo ancora oggi il ritorno definitivo del Signore e il nostro compito diventa paradigmaticamente quello del Battista, che ha speso la sua esistenza nell’indicare agli altri attraverso gesti e parole il Cristo, che resta colui che deve venire. Chiediamo nella preghiera di poter essere sempre quel dito che indica il Signore nella vita di ogni giorno.
p. Giulio Parnofiello sj
della comunità dei Gesuiti della Cappella dell’Unibversità La Sapienza di Roma
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Dicembre
2016
10/12 #compito
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)