Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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PIETÀ: capacità di guardare e guardarsi liberi dalla paura di non essere all’altezza “Il dono della pietà ci fa crescere nella relazione e nella comunione con Dio e ci porta a vivere come suoi figli, e nello stesso tempo ci aiuta a riversare questo amo …
Mi lascio ispirare
PIETÀ: capacità di guardare e guardarsi liberi dalla paura di non essere all’altezza
“Il dono della pietà ci fa crescere nella relazione e nella comunione con Dio e ci porta a vivere come suoi figli, e nello stesso tempo ci aiuta a riversare questo amore anche sugli altri e a riconoscerli come fratelli. ” [Papa Francesco]
Mt 9,27-31
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.
Una prima lettura di questo brano ci farebbe dire che il miracolo operato da Gesù è una guarigione dalla cecità. Ma se leggiamo un po’ più attentamente ci accorgiamo che i due ciechi non chiedono di riavere la vista, ma di avere pietà di loro.
Ecco cosa fa Gesù: ha pietà di loro, cioè ha misericordia di loro. Ed è questo il vero miracolo da chiedere anche per noi: fare esperienza profonda della misericordia di Dio. La cecità allora guarisce come conseguenza, perché i due acquistano la capacità di guardarsi senza odiarsi, di fare memoria della propria storia accogliendola come è, di guardare chi hanno accanto non più come un nemico da cui difendersi ma come un fratello con cui vivere.
p. Leonardo Vezzani sj
della comunità dei Gesuiti della Cappella dell’Unibversità La Sapienza di Roma
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Dicembre
2016
02/12 #pietà
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)