
Foto di Khooi Ahn su Unsplash -
Niente paura, niente paura, niente paura,
ci pensa la vita, mi han detto così!
Niente paura, niente paura, niente paura,
si vede la luna perfino da qui.
Luciano Ligabue, Niente paura
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 10, 17-22)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
Mi lascio ispirare
Una serie di difficoltà, paure e persone pronte a giudicarmi; così si presenta questo testo apparentemente poco consolatorio. Anche se percepisco una sensazione di smarrimento di fronte a queste difficoltà (giudizio degli altri, odio, rancore… ), alla fine ritrovo, indicata dal Signore, la direzione da seguire per crescere. L’invito di Gesù è a constatare quali sono le difficoltà reali, mettendo da parte tutte quelle immaginarie, spesso originate dalla paura, e a ritrovare con lui e in lui il motivo per superarle perseverando nel tempo.
Ovunque sorgano le difficoltà, nel lavoro, nello studio, nelle relazioni o in famiglia, l’invito è ad agire sempre per amore, cercando di interrompere qualsiasi circolo vizioso che conduce a desolazione, ad agire liberandomi dalla preoccupazione di dovermi giustificare. L’invito è dunque ad agire per amore e a perseverare, evitando soluzioni che sembrano dare risultati immediati ma non duraturi, perché è la perseveranza a esplicitare la cura che scelgo di mettere nelle mie azioni, nelle mie relazioni – anche se i risultati non si vedono subito.
Chiedo dunque la grazia di accogliere il tempo dell’attesa, qualunque sia la sua durata, per crescere accettando e perseverando nelle difficoltà accompagnati da Gesù. Un percorso naturale di crescita, a un suo ritmo naturale, che si fonda sul desiderio di avvicinarsi e stare vicino a Gesù. Un desiderio vitale, paragonabile a quell’istinto di vita che permette a una pianta di crescere persino negli ambienti più difficili.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale emozione percepisco dalle parole di Gesù?
Nell’anno che sta per concludersi in quale ambito sono grato a Gesù e sento di aver perseverato?
In quali parole di Gesù percepisco maggior consolazione?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Dicembre
2025
Una crescita autentica e naturale
commento di Mt 10, 17-22, a cura di Marco Passalacqua