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È di notte che è bello credere alla luce.
Edmond Rostand
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 2,1-14)
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
Mi lascio ispirare
Un bel quadro viene dipinto dall’evangelista Luca per descrivere la nascita di Gesù: in mezzo alle tante attività che gli abitanti di Betlemme quotidianamente vivevano, ecco che lontano dalla città si compie un evento prodigioso. Un re trova dimora dentro una mangiatoia, in una notte silente in cui solo occhi attenti possono scrutare la sua presenza.
Lontano: i pastori per vedere questo prodigioso si incamminano, lontano dai loro pascoli sicuri, per aprirsi a una novità che – forse – mai avevano pensato prima.
Di notte: nella notte, mentre qualcuno dorme, i pastori vegliano per custodire ciò che hanno a cuore, per accogliere la sorpresa di Dio che va loro incontro.
Entriamo nella gioia del Natale, nella gioia della sorpresa di una vita abbondante, di una luce luminosa che – anche per noi – Dio ha preparato.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali scintille di luce sperimento nella mia vita quotidiana?
In quali situazioni/relazioni della mia vita sento di vivere nel buio della notte?
Quali sentimenti mi abitano quando sperimento la luce e quali il buio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Dicembre
2025
La luce brillò nel buio della notte
commento di Lc 2,1-14, a cura di Sara Zaccarini