
Schwere Kreise (Cerchi pesanti), Wassily Kandinsky (1927) -
Tu, tu che sei diverso, almeno tu nell’universo,
un punto sei, che non ruota mai intorno a me,
un sole che splende per me soltanto,
come un diamante in mezzo al cuore!
Bruno Lauzi per Mia Martini, Almeno tu nell’universo
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 1,46-55)
In quel tempo, Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Mi lascio ispirare
Oggi si offre alla nostra contemplazione un fotogramma capace di ritrarre la gioia straordinaria di una donna che si sente intimamente vista, profondamente riconosciuta come portatrice di un frutto che consegnerà al mondo i suoi migliori semi di giustizia, bontà e bellezza. Un’anima esultante perché guardata nella sua piccolezza e nella disponibilità a lasciarsi cambiare la vita dal Signore. Offerta straordinaria che oggi interpella ciascuno di noi, una proposta che chiede uno spazio interiore di accoglienza, un luogo in cui annidarsi.
Ci viene chiesto di mettere a disposizione il vuoto che non sappiamo abitare, i campi che non sappiamo coltivare, le ombre davanti alle quali tremiamo… Ma se avremo il coraggio di consegnare ciò che abbiamo il timore di guardare, allora, come a Maria, ci sarà data la grazia di rileggere tutta la nostra storia con gli occhi di Dio. Consolazione di sentirsi abitati dalla vitalità di Dio, quella che apre alla fiducia e ad una speranza spumeggiante.
Il motivo della lode sconfinata di Maria è il suo prender coscienza dell’azione di Dio in lei. Lavorio quotidiano che permetterà anche ad altri di benedire, di vivere con rinnovato entusiasmo, sapendo che sempre il Signore è in azione dove trova cuori docili. Una cascata di misericordia capace di ristabilire lo shalom, di arricchire coloro che sono consapevoli di quanto poco valgono senza l’aiuto del Signore, di abbassare coloro che per orgoglio pensano di poter possedere tutto e tutti!
L’ultimo versetto lascia senza fiato, per quale ragione il Signore farà tutto questo per lei e per noi? Per la fedeltà alla Parola dataci, per non saper ripagare con la lontananza coloro che gli hanno voltato le spalle, per non aver offerto silenzio a coloro che lo hanno trattato con indifferenza, per la sua incapacità di abbandonare noi che spesso lo mettiamo all’ultimo posto nella frenesia delle nostre giornate!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Da chi mi sento veramente riconosciuto? Cosa genera in me tale sensazione?
Quale spazio interiore desidererei veder abitato dal Signore?
Quanto sono fedele alle parole che dico? Quanto sono davvero capace di dire l’amore che vivo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
22
Dicembre
2025
Abitàti dalla vitalità di Dio
commento di Lc 1,46-55, a cura di Narciso Sunda SJ