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Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano.
Paulo Coelho
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 1,47-51)
In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Mi lascio ispirare
Nel cuore di tante falsità si nasconde una verità che temiamo di mostrare. Spesso ciò che è falso non è solo una menzogna detta, ma un volto che scegliamo di non rivelare: le nostre fragilità, le paure che ci abitano, le zone d’ombra che preferiamo tenere nascoste… La falsità può manifestarsi anche nel modo in cui ci presentiamo agli altri, nel modo in cui reagiamo alla vita, nel nostro modo di stare nel mondo.
Ma Gesù ci sorprende: ci presenta Natanaele come «un uomo in cui non c’è falsità». Non ci parla di un uomo perfetto, né di uno che semplicemente osserva le regole. Ci mostra invece un uomo autentico, che si lascia incontrare. Natanaele è vero perché si espone, si mette in gioco, si lascia guardare da Cristo senza maschere
Il movimento dell’incontro è sempre carico di significato. È un gesto che apre alla relazione, che crea legami, che dà inizio a qualcosa di nuovo. E ogni incontro ci interpella: come ci poniamo davanti all’altro? Siamo disposti a lasciarci vedere davvero? A lasciarci toccare nel profondo?
Gli incontri con Gesù sono sempre veri. Non restano in superficie, ma arrivano al cuore. Portano frutto, trasformano. E allora, come Natanaele, lasciamoci incontrare. Lasciamo che lo sguardo di Cristo ci smuova, ci attraversi, ci liberi da ogni falsità. Che le parti più sincere di noi possano emergere, finalmente libere di essere viste e amate.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale momento o luogo della tua quotidianità vuoi andare incontro al Signore?
In che maniera mi lascio incontrare da Gesù? Sono disposto ad abbattere il muro delle falsità?
Nel momento in cui entro in relazione con gli altri, cosa faccio per renderla autentica? Decido di mostrare il vero o il falso?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
29
Settembre
2025
Vero o falso?
commento di Gv 1,47-51, a cura di Vanessa D'Urbano