Mosaico dell’abside di Sant’Apollinare in Classe, Ravenna || Foto di Sailko, via commons.wikimedia.org (dettaglio) -
Qui vince la memoria mia lo ’ngegno;
ché quella croce lampeggiava Cristo,
sì ch’io non so trovare essempro degno;
ma chi prende sua croce e segue Cristo,
ancor mi scuserà di quel ch’io lasso,
vedendo in quell’albor balenar Cristo.
Dante Alighieri, Paradiso (Canto XIV)
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 9, 43-4)
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Mi lascio ispirare
Siamo stati inviati, e siamo anche partiti per annunciare il regno, abbiamo saputo in alcune occasioni essere veramente radicali; ci siamo fidati, e così siamo tornati colmi di doni. Gesù ci ha cercato, aspettato, portato con sé, ha mostrato il suo entusiasmo e orgoglio per noi, la sua instancabile compassione per chi è in ricerca.
Abbiamo visto aprirsi passaggi inaspettati dove il cielo sembrava chiuso, abbiamo visto la storia trovare il suo compimento e la sua riconciliazione, abbiamo visto promesse quando eravamo chiusi nel sonno e abbiamo incontrato occhi pieni di una luce che non avevamo potuto neanche immaginare. Abbiamo visto guarigioni e ne siamo rimasti sbalorditi. Abbiamo visto che non possiamo guarire nessuno se non nel suo nome.
Ma dopo tutto questo, Gesù ci dice che dobbiamo metterci bene in mente soprattutto una cosa, una cosa che ancora non abbiamo voluto ascoltare: la sua gloria in realtà è la gloria della croce, la gloria della Risurrezione. Nel mosaico absidale della basilica di Sant’Apollinare in Classe, Gesù è la croce gemmata nel cielo aperto.
I discepoli non vogliono ascoltare queste parole, evitano di chiedere, riempiono e ingombrano lo spazio della loro relazione con Gesù parlando d’altro, parlando di molte altre cose. Ma la gloria della croce si manifesterà durante il loro cammino e li libererà durante le tappe del loro esodo terreno, come nel mosaico di Sant’Apollinare in Classe dove la croce gemmata si rivela circondata dalle 42 coppie di gemme nella corona rossa, che sono le 42 tappe dell’Esodo.
Così la sua croce gloriosa si rivelerà attraverso le tappe del nostro spesso faticoso cammino.
Valentina Cammarota
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi ha lasciato sbalordito nella mia storia di relazione con il Signore?
Di cosa parlo con il Signore? Quali domande gli rivolgo?
Quando ho potuto prendere la mia croce e vedere così la sua gloria?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
27
Settembre
2025
La stella della Croce
commento di Lc 9, 43-4, a cura di Pietre Vive (Roma)