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Continua a piantare i tuoi semi, perché non saprai mai quali cresceranno – forse lo faranno tutti.
Albert Einstein
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 8, 4-15)
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non comprendano. Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza
Mi lascio ispirare
L’immagine del seme e del seminatore è presente varie volte nella Bibbia, proprio perché era qualcosa di molto familiare per le persone a cui Gesù si rivolgeva.
Gesù desidera che la sua Parola, ed addirittura il suo stesso corpo, diventino per noi nutrimento, un cibo semplice, umile, ma essenziale e che sostiene la vita. La sua Parola è come un piccolo seme, che viene gettato, ma che, una volta che mette radici e germoglia, può portare frutto e nutrimento, non solo per chi lo ha piantato, ma per tutti coloro che ne potranno godere.
Per portare frutto, un seme deve essere gettato nel campo, non può rimanere chiuso in un sacco. Il seme è dunque l’immagine della capacità di donarsi completamente e di “moltiplicarsi” portando frutto.
La Parola di Dio si moltiplica e porta frutto quando non rimane chiusa nella Bibbia, ma viene seminata nelle nostre vite. Chiediamo al Signore di diventare sempre più terreno fertile in cui la sua Parola può mettere radici, crescere e diffondere la vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali sentimenti suscita in me l’immagine del seme gettato nel terreno?
Quale tipo di terreno predomina in me in questo periodo?
Quale Parola si è radicata in me e sta portando frutti?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Settembre
2025
Semi di vita
commento di Lc 8, 4-15, a cura di Chiara Selvatici