Foto di yueshuya da Pixabay -
Cosa significa essere poeta in tempo di guerra?
Significa chiedere scusa,
chiedere continuamente scusa, agli alberi bruciati,
agli uccelli senza nidi, alle case schiacciate,
alle lunghe crepe sul fianco delle strade,
ai bambini pallidi, prima e dopo la morte
e al volto di ogni madre triste,
o uccisa!
Cosa significa essere al sicuro in tempo di guerra? Significa vergognarsi,
[...]
Mio Dio,
non voglio essere poeta in tempo di guerra
Hend Joudah, 1983
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 6,27-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Mi lascio ispirare
Ogni volta che Gesù ci dice «fai questo», in realtà ci sta ricordando prima di tutto «guarda cosa ho fatto per te». Sono parole personali, perché lui per primo ha vissuto ciò che ha insegnato. Queste parole sono uno specchio che mi ricorda quanto Dio mi ama, così che io – consapevole di essere peccatrice/ore perdonata/o – possa fare della sua grazia la forza della mia vita nuova.
0ggi scopro tre cose:
chi è Dio per me: un Padre che mi ama anche quando lo respingo, che mi benedice quando lo maledico, che si lascia spogliare per rivestirmi. Il suo amore percorre una strada senza fine;
chi sono io per lui: infinitamente amata/o nonostante i miei limiti e peccati. La salvezza consiste nel riconoscere e accogliere questo amore;
chi devo essere io per gli altri: sorella/fratello come Gesù, trasformata/o dal suo Spirito a sua immagine, chiamata/o a vivere la stessa misericordia ricevuta.
Ma l’amore non è solo un atteggiamento interiore di misericordia: come ogni vero amore, si riconosce nei fatti più che nelle parole. Ci spinge a prendere posizione, a metterci in gioco in prima persona, a prenderci cura di chi ci è vicino e di chi è lontano, a condividere con l’altro i nostri beni, ma anche noi stessi.
L’amore per il nemico è ἀγάπη (agape): un amore che si espone per primo, senza chiedere nulla in cambio e senza riserve. E “nemico” qui può essere inteso più in generale come chiunque sia diverso da me. Dopo il peccato, infatti, l’altro è percepito come una minaccia, perché non mi offre vantaggi o mi procura dolore. Così l’inimicizia nasce dal mio egoismo, che riduce l’altro a ciò che può o non può fare per me.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In cosa riconosco l’amore di Dio per me?
In che modo, oggi, mi sento responsabile e prendo posizione per le mie sorelle e i miei fratelli che sono nella sofferenza?
Come può l’amore trasformare la tua relazione con chi è diverso da te?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Settembre
2025
Quanto Dio mi ama
commento di Lc 6,27-38, a cura di Valentina Dovico s.a.