Foto di Verena M. -
Qual è il più profondo, il più impenetrabile dei due? L’oceano o il cuore umano?
Lautréamont
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 13,22-30)
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Mi lascio ispirare
Spesso capita di trovarsi di fronte a relazioni e cuori troppo stretti, dove è difficile vedere inizialmente profondità e bellezza.
Questo accade anche con la relazione col Cristo: si chiede aiuto per una difficoltà, non si riceve risposta nell’immediato e basta questo per allontanarsene e per convincersi che non c’è niente e che si è soli.
Una Voce però oggi ci invita ad aspettare, a darci tempo e dare tempo, perché le porte più strette portano a profondità grandiose, anche se questo comporta una mancanza di ossigeno iniziale come quando ci si butta da un punto di una scogliera, la superficie dell’acqua ci sembra stretta eppure appena la punta dei nostri piedi la sfiora ci accoglie nella sua profondità e bellezza e, ci salva.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa fai quando la relazione col Cristo diventa stretta?
Come ti senti in quel momento di attesa e di smarrimento?
In che modo riesci a ritrovare la pazienza nell’attesa?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Agosto
2025
Grandiosa profondità
commento di Lc 13,22-30, a cura di Ester Antonia Cozzolino