Foto di Giovanni Baisi -
Perché l’argento sai si beve,
ma l’oro si aspetta.
L’oro si aspetta.
Niccolò Fabi, Il negozio di antiquariato
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 13,44-46)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
Mi lascio ispirare
Qualche giorno fa, un amico mi ha confidato la grande domanda che abita i suoi ultimi mesi: “Tra tutte le attività che faccio, dove posso davvero spendermi? Dove posso dare il meglio di me?”. Alla luce della Parola di oggi, questa domanda potrebbe essere riformulata così: “Dov’è, nella mia vita, il regno dei cieli?”.
Gesù ci offre alcune indicazioni sul cammino che conduce a questo regno.
Per prima cosa, ci rassicura: il regno dei cieli esiste, non è un’illusione per ingenui. Può trovarsi in un campo oppure altrove, ma è qui, in questa vita.
Alcuni lo trovano dopo una lunga ricerca, altri lo incontrano per caso, magari mentre sono intenti a fare tutt’altro. Gesù fa due esempi per dirci proprio questo: non c’è un modo più giusto dell’altro per trovarlo – cercandolo per una vita o inciampandoci quasi per sbaglio. Conta il cammino personale, conta l’esperienza di ciascuna e ciascuno.
Il regno dei cieli si fa riconoscere: a un certo punto si lascia trovare, che lo si stia cercando oppure no. E si riconosce da una gioia profonda, da un significato nuovo, da una speranza che prima non c’era.
Eppure, non si lascia afferrare subito: per farlo proprio, serve una scelta consapevole e azzardata – la scelta, figurata ma reale, di “vendere tutto”, di lasciare molto per avere tutto.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali esperienze mi hanno fatto sentire una gioia piena, che lascia intuire la presenza del regno dei cieli?
Che cosa succede dentro di me quando mi imbatto, cercandolo o meno, in qualcosa che dà significato pieno alla giornata che sto vivendo?
In quali momenti della mia storia ho percepito di dover lasciare molto per accogliere un nuovo tutto?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Luglio
2025
Lasciare molto per avere tutto
commento di Mt 13,44-46, a cura di Giovanni Baisi