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La gioventù cerca un cuore che capisca, più che una luce che illumini.
Papa Giovanni XXIII
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 12,1-8)
In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Mi lascio ispirare
Scopriamo la complicità di Gesù con i suoi discepoli. Notiamo il vigore con cui ne prende le difese, citando episodi delle scritture e chiamandoli persone senza colpa. Possiamo immaginare che Gesù provi fame, come loro. Oltre al bisogno di cibo, Gesù mostra di avere fame di comprensione, di un atteggiamento che non si fermi alla lettera della legge, ma guardi alle persone, a quello che vivono.
Di comprensione, di un atteggiamento indulgente, abbiamo bisogno un po’ tutti. Di qui possiamo ripartire, costruire una civiltà umana, dove non ci sia divisione tra buoni e cattivi, ma solo esseri che cercano di vivere come meglio possono.
È questo il nostro sabato, il tempo che ci è donato per ascoltare, osservare e capire chi siamo, abbandonando la fretta nel formulare giudizi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che cosa ti aiuta ad avere un atteggiamento benevolo verso di te e verso il prossimo?
Quando è l’ultima volta che hai preso le difese di qualcun altro?
Che cosa hai scoperto di te, guardando agli altri?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Luglio
2025
Uno sguardo indulgente
commento di Mt 12,1-8, a cura di Stefano Corticelli SJ