Foto di Gonzalo Kenny su Unsplash -
Distendo le vene e apro piano le mani,
cerco di non trattenere più nulla,
lascio tutto fluire.
L’aria dal naso arriva ai polmoni,
le palpitazioni tornano battiti,
la testa torna al suo peso normale.
La salvezza non si controlla,
vince chi molla.
Niccolò Fabi, Vince chi molla
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 10,34-11,1)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa». Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.
Mi lascio ispirare
A dir poco sfidanti, queste parole di Gesù: uno spartiacque, un bivio sulla strada, una scelta obbligata. Il taglio di ogni cordone ombelicale. Rinascere in Spirito, seguire Cristo immagino significhi questo: non voler dare una forma alla Vita, ma lasciarsi dare una forma dalla Vita che ci attraversa e incontriamo ogni giorno. Perché ciò avvenga, è necessario liberarsi volontariamente da condizionamenti e attaccamenti: non significa chiudere rapporti o presentare il conto. Significa piuttosto onorare pienamente, abbracciare la paura di lasciar andare qualcuno o qualcosa che ci fa sentire al sicuro, che ci dà pace, per accogliere la non-pace che promette il Signore.
Una vita sfidante, imprevedibile nella sua estensione, ma piena perché dirige i passi sulla strada di casa: il recupero pieno del rapporto io con Dio, la fede nello Spirito più che nella vita tangibile, concreta, materiale che conosciamo bene e che ci sembra l’unica e assoluta, che cerchiamo di prevedere, manipolare, rendere stabile per sentirci al sicuro.
Ecco che l’orizzonte si spalanca, si scorge l’estensione del mondo, della vita umana, miliardi di persone sotto lo stesso cielo: tutti figli, i nostri genitori, io e te compresi. Accogliere non è far rientrare qualcuno nei nostri conti, ma assaporare la visione ed esperienza unica di un altro diverso da me, nello stesso mondo.
E nell’entrare in contatto profondo, condividere come sto, come cammino io figlio di Dio nel mondo, mi ritrovo a tratti testimone e a tratti a cercare testimonianza, a tratti sono acqua e a tratti incontro chi mi disseta quando la gola del mio cuore è arsa.
E mi accorgo che Cristo vede e sente attraverso occhi e cuore, i miei e i tuoi; è l’Uno che si è diviso nei figli, nella vita di ogni persona, è il Pastore venuto a perdere la vita per ridarcela; a riconoscerci uomini e donne, figli che si tengono per mano, sulla strada di casa.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Accolgo ogni possibile ritorsione interiore all’idea di abbandonare, limitare, relativizzare legami e persone: come mi sento a camminare, nel mio rapporto unico, verso la pienezza in Dio?
Immagino davanti a me una croce: porta il mio nome. Com’è fatta? Cosa lascio, cosa porto, cosa perdo e cosa trovo, prendendola?
Chiudo gli occhi e sento il mio mondo interiore, pensieri, emozioni, silenzi: di che tipo di acqua avrei bisogno in questo momento? Chi so di poter dissetare vicino a me?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Luglio
2025
La Grazia della strada di casa
commento di Mt 10,34-11,1, a cura di Giovanni Stefani