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Il vero cambiamento inizia quando ci rendiamo conto che le piccole azioni quotidiane contano quanto le grandi battaglie.
Gloria Steinem
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 2,41-51)
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.
Mi lascio ispirare
Si parte da Nazareth e lì si torna. Da lì Gesù parte per andare a Gerusalemme con la sua famiglia, e lì ritorna. Questo suo andare e tornare ci suggerisce che, in fondo, il vero cammino verso il Padre si compie proprio all’interno della vita quotidiana e, per Gesù, è radicato nella quotidianità di Nazareth.
Va e viene. Passerà gli ultimi anni della sua vita percorrendo in lungo e in largo la Palestina, ma la maggior parte del tempo la vive a Nazareth, come a dire che il viaggio verso Dio inizia nella vita di ogni giorno. È lì che si muovono i primi passi, è lì che si costruisce tutto. Viaggiare serve sì ad aprire la mente, a incontrare nuove persone, nuove culture, nuovi orizzonti, a cambiare prospettive, ma il nostro viaggio verso il Padre parte dal quotidiano.
È lì, proprio nella routine, a volte anche nella monotonia delle giornate apparentemente sempre uguali, che si vive da figli di Dio. È lì che Gesù ha maturato le sue convinzioni, ha compreso quale Messia voleva essere, ha intuito il volto del Padre, ha scelto e capito come meglio occuparsi delle cose del Padre. E poi è partito.
Anche il nostro cammino verso Dio parte proprio da dove siamo, da quello che viviamo ogni giorno nella consapevolezza della sua presenza.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che modo riesco a prendermi dei momenti per riconoscere dove opera Dio nella mia vita quotidiana?
Quali momenti della mia giornata potrebbero acquistare un significato nuovo, se li vivessi alla luce della sua presenza?
Quali «cose del Padre» sento che mi appartengono, che chiamano la mia attenzione, la mia cura? Che mi chiamano a partire?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Giugno
2025
Dove inizia il viaggio
commento di Lc 2,41-51, a cura di Tomaso Roncallo