Foto di Verena M. -
Difendimi dalle forze contrarie,
la notte, nel sonno, quando non sono cosciente,
quando il mio percorso si fa incerto
e non abbandonarmi mai...
Franco Battiato, L’ombra della luce
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 17,11b-19)
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».
Mi lascio ispirare
Il mio nome è insieme mio e tuo: l’hai scelto per chiamarmi a portarti nel mondo, per stringere con me un patto d’alleanza che non ha mai richiesto altro che un amore che fosse il più oblativo possibile, pura e libera offerta.
Chiami per nome me e la mia piccolezza, ma prima ancora hai scelto un nome per quel Figlio unigenito che mi hai donato e che col suo corpo ha protetto me e tutti da ogni male, a costo della vita. Hai dato il tuo nome a questo fratello maggiore che prega per me e con me, facendomi ai tuoi occhi ancora più preziosa; un fratello che partecipa insieme della mia e della tua natura, uomo e Dio, fragile e onnipotente.
E se ogni passo in questo mondo che sembra non appartenermi si fa difficile, se ogni strada è impervia, se tutto pare inaffrontabile, accanto a lui scopro di non essere del mondo, ma di esservi stata mandata nel tuo nome. Scopro che il mio nome mi chiama a una missione che è mia e di non altri e che, in piena libertà, mi fa testimone del tuo amore pur nella mia infinita piccolezza. Hai scelto di rivestire tuo Figlio della mia fragilità e in questo ritrovo la pienezza della mia dignità di creatura.
In nome della sua forza e allo stesso tempo della sua debolezza, allora, vengo a te vergognandomi un po’ meno delle mie manchevolezze, e prego a voce un po’ più alta: non abbandonarmi!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti è sembrato che una tua debolezza potesse essere una forza?
Quando ti è capitato di sentirti “non del mondo”?
A quale nome rispondi oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
4
Giugno
2025
La forza della fragilità
commento di Gv 17,11b-19, a cura di Verena M.